giovedì 21 marzo 2019

18 Marzo - Vigilia di San Giuseppe a Gela


Gela, cene di San Giuseppe, visite agli altari

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Si tratta di una delle celebrazioni più belle e più sentite dai cittadini gelesi, oltre ad aprire il ciclo delle feste primaverili, in Sicilia la ricorrenza si caratterizza per una serie di manifestazioni rituali pubbliche e private di grande coinvolgimento popolare. Non si potrebbero definire diversamente le preparazioni di meravigliosi altari e soprattutto di banchetti votivi in suo onore: “ a tavula di San Giuseppi, o de’ povereddri”.

Già da giorni le famiglie si sono dedicate all’allestimento di straordinari “altari” sui quali sono sistemate statuine e immagini del Patriarca e della Sacra Famiglia.
Nella notte del 18 Marzo  si visitano le cene e  si reciteranno delle tradizionali preghiere fino ad aspettare “la palummeddra” intorno la mezzanotte, che simboleggia nella tradizione gelese lo Spirito Santo, benedicendo la cena.
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Gli altari sono decorati con fiori, ricami, ramoscelli di allori, mirto, aranci e pani votivi, questi ultimi lavorati con tale maestria da sembrare “scolpiti”.
I “pani” hanno un importante significato sacrale.  Le forme di bastone, serra, martello e la scala, rappresentano gli arnesi di lavoro di San Giuseppe; il cuore, la luna, la stella e la palma sono dedicati alla Vergine Maria; il galletto, la mano, il sole, la croce, e il cestino sono invece dedicati a Gesù Bambino.

"A tavulata”,  la scelta delle pietanze ha un preciso significato dato che esse prevedono l’impiego soprattutto di verdure e frutti legati all’arrivo della primavera. Ma troviamo anche piatti caratteristici come “baccalà”, “polpette di riso “,;“frittate agli asparagi”, uva passa, vari tipi di biscotti e dolci come “torrone”,”cicirieddi”,”mastazzola”, “ pignulata” “ cannoli” “ sfinci”; primizie ortaggi e fiori profumati.


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